Perché la Supplica Ha un Posto Speciale Durante il Ramadan?

Il Ramadan non è solo un mese di digiuno; è un periodo di spiritualità e di avvicinamento ad Allah. Tra gli atti di adorazione più significativi che i musulmani osservano durante questo mese c'è la supplica (Dua).

È un momento sincero in cui una persona alza le mani, parlando con il suo Signore, cercando misericordia e perdono, e sperando nel bene per sé stessa e per i propri cari.

I musulmani credono che la supplica (Dua) durante il Ramadan abbia uno status speciale, poiché questo mese è un periodo di misericordia, vicinanza spirituale ad Allah e accettazione delle suppliche.

Allah dice: "E quando i Miei servi ti chiederanno di Me, sappiano che sono vicino, accolgo l`invocazione di chi Mi invoca, se M’invoca. Che Mi obbedisca e creda in Me affinché trovino la Retta Via " (Corano 2:186).

La supplica nel Ramadan non si limita a chiedere bisogni personali, ma comprende anche pregare per il benessere degli altri, affinché quelli in difficoltà trovino sollievo, per la pace della nazione, affinché i defunti ricevano misericordia e per vari desideri, sia in questo mondo che nell'aldilà.

I musulmani fanno frequenti suppliche durante il digiuno, al momento della rottura del digiuno e durante le notti del Ramadan, in particolare durante le ultime dieci notti, credendo che questi momenti siano benedetti.

La supplica (Dua) non è solo una serie di parole pronunciate; è un momento di chiarezza spirituale che offre un senso di sicurezza e tranquillità.

Rassicura l'individuo perché sa che c'è un Dio che lo ascolta, lo vede e risponde direttamente, senza alcun intermediario, avvicinandolo alla pace interiore e alla fiducia nella misericordia di Allah.

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